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Gian Antonio Stella – Promosso all’Anvur il prof che ha copiato

Articolo pubblicato mercoledì 6 dicembre 2017 da Il Corriere della Sera.

Promosso all’Anvur il prof che ha copiato

Accusata dall’Università dove si era laureata di avere «simulato in maniera sistematica e intenzionale prestazioni intellettuali che lei stessa non ha prodotto», e cioè d’aver copiato parti della tesi, l’ex ministra dell’istruzione tedesca Annette Schavan diede le dimissioni. Accusato in Parlamento di avere scopiazzato qua e là proprio l’elaborato richiesto agli aspiranti consiglieri dell’Anvur (l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) per illustrare «sinteticamente le principali linee di intervento» e il modo in cui ogni «candidato intenda orientare la propria funzione», il professor Paolo Miccoli è stato non solo accolto nel consiglio ma ora addirittura promosso. La notizia arriva da Roars.it, il sito web creato da Giuseppe De Nicolao, ordinario di Ingegneria a Pavia, e da altri docenti decisi a fare le pulci al sistema universitario: dall’8 gennaio Paolo Miccoli diventerà presidente dell’Anvur. L’ha deciso il direttivo dell’organismo, delegato a fissare le regole (agli altri) sui concorsi universitari. Stupefacente. Sembrava infatti, dopo lo scandalo, che «Miccoli non avesse altra scelta che mantenere un basso profilo fino alla scadenza del mandato». Macché: promosso. Nonostante la denuncia del plagio, nove passaggi presi qua e là su un totale di sei pagine, fosse stata raccolta a suo tempo dal M5S e girata a tutti i componenti della Commissione cultura «prima» della nomina perché si rendessero conto visivamente delle scopiazzature. Nonostante gli articoli sul Corriere e su altri giornali. Nonostante un servizio di Gaetano Pecoraro delle Iene aperto con la comica lettura parallela dei pezzi originali e dei pezzi copiati e chiuso con la scusa rovinosa arrangiata dal professore: «Ho solo sbagliato a non mettere le virgolette». Parole che costerebbero a un laureando preso in castagna la bocciatura e la cacciata dall’aula. E questo è il punto, sottolineato da De Nicolao e dagli altri denuncianti: «Cosa ha spinto l’Anvur a sfidare l’opinione pubblica in modo così plateale?». Erano convinti che la notizia non uscisse? Che nessuno si ricordasse dei precedenti? Speriamo almeno che l’Anvur non affidi la replica a un altro membro del consiglio soprannominato Conte Mascetti. Che scrive cose simili: «Sulla base d’una epistemologia evolutiva emergenziale attenta alle complessità della fenomenicità didattica pensa che esista una datità non predefinibile… ».